Arcana Editrice, 1980, IT. Nel cinema, Debord si è sempre proposto di non fare nulla di quello che vi si faceva, e di fare tutto ciò che non vi si faceva. Lungo un periodo di venticinque anni, ognuno dei suoi films, ben concepito per aggravare il suo caso, non ha fatto che confermare quaesta detestabile ambizione. E' noto che la società non conta più "artisti maledetti", dopo la distribuzioe dell'arte stessa, seguita dalla promozione di qualsiasi quidam di buona volontà allo statuto di piccolo funzionario della cultura. Poiché il negativo, al cinema, è stato gustato ancor meno che altrove, forse non ci sarebbe mai stato cineasta maledetto se Debord non avesse fatto dei films. Il mondo ha risposto ai suoi eccessi considerandolo come perfettamente insignificante. |