teresa ha sempre saputo di non essere bella. non serviva che glielo ricordasse la madre del suo futuro marito, luigi longo, marchiandola con un impietoso "brutta, povera e comunista". cosi` come era innegabile che fosse povera: le sue origini proletarie e l`esperienza precoce in fabbrica la portano fin da giovanissima a rivendicare i diritti dei lavoratori contro i padroni, anticipando l`iscrizione al pci, di cui fu tra i fondatori. nel 1945, nell`italia appena liberata, teresa e` una donna che ha gia` alle spalle molte vite: ha combattuto in spagna, ha vissuto da clandestina in francia e ha preso parte alla resistenza. ha conosciuto l`inferno dei campi di concentramento, il cui spettro la perseguita anche ora che puo` riabbracciare suo marito, compagno anche di fede politica, e i figli. adesso che c`e` un paese da ricostruire non puo` che essere in prima linea, come parlamentare e come sindacalista. per estella - questo lo pseudonimo partigiano con cui la chiama togliatti - la politica e` una vocazione, e la sua passione e determinazione la guidano nelle battaglie che intraprende, soprattutto a tutela delle donne: parita` salariale, servizi a favore della maternita`, riconoscimento della pari dignita` nelle carriere. e` lei l`ideatrice dei "treni della felicita`", che a partire dalla fine del 1945 sottrarranno moltissimi bambini alla miseria. ma e` proprio l`essere donna il suo punto debole. l`aver contribuito a scrivere la costituzione della neonata repubblica non la salvera` dagli attacchi di un mondo ancora inconfutabilmente maschile, che le infliggera` un doppio tradimento, personale e politico, da cui teresa fatichera` a riprendersi. ma non smettera` mai di lottare. il romanzo sulla vita di una donna straordinaria, una femminista ante litteram che ha attraversato controcorrente il novecento. |