il pugno che mario vargas llosa tiro` in pieno viso a gabriel garcia marquez con cui si apre il romanzo e` un episodio ormai entrato nella storia. era il 1976 e per anni ci si e` interrogati sulle ragioni della fine dell`amicizia tra i due scrittori. bayly accampa una risposta gustosa, indiscreta, ipotetica. ed e` con il pretesto di rivelarci il senso della frase che ha accompagnato quel gesto violento che bayly ordisce un`opera d`invenzione basata su fatti reali, un metaromanzo sugli anni del boom latinoamericano, di cui traccia uno schizzo cinico e dissacrante, ma anche affettuoso e divertente. passando da "l`orribile" lima di mario e patricia vargas llosa alla parigi dove il giovane gabo fa la fame, alla barcellona del successo dei due geniali premi nobel, incontriamo una sfilza di nomi e di ambienti tra i piu` sbrilluccicanti del panorama letterario, e non solo, di quell`epoca. come su una macchina del tempo, viaggiamo avanti e indietro nei decenni, dagli esordi dei due giganti della letteratura fino all`anno del fattaccio, insieme alle loro mogli - che sono state anche segretarie, governanti, custodi del loro successo - e incontriamo fidel castro, jorge edwards e varie star latinoamericane. e seguiamo l`uscita delle loro opere: i primi romanzi di mario, la citta` e i cani, la casa verde, conversazione nella "catedral", e poi la zia julia e lo scribacchino, da cui bayly attinge espressioni, nomignoli, coloriture; l`enorme successo di cent`anni di solitudine che arricchisce un gabo cantante di cumbie e vallenatos, sfrecciante alla guida di una lussuosa bmw. due ritratti contrapposti, quelli di garcia marquez e vargas llosa, ma se le loro personalita` sono mostrate attraverso debolezze, manie e vanita`, non cosi` le loro opere, di cui bayly mai disconosce la grandezza. |