ha detto david grossman. ma - si potrebbe obiettare - non sara` un lusso riservato agli scrittori? in altre parole: la letteratura esercita un effettivo potere sulla nostra vita quotidiana? le cinque lettere che fra il 2019 e il 2020 azar nafisi ha indirizzato al padre, proseguendo un dialogo che la morte di lui non ha interrotto, sono la piu` persuasiva risposta a questo cruciale interrogativo. mentre intorno a lei, anche negli stati uniti, la realta` si fa sempre piu` allarmante - dall`affermarsi di tendenze totalitarie alla pandemia di covid-19 - e indignazione e angoscia paiono sopraffarla, azar nafisi torna a immergersi nei libri che piu` ha amato, e ci mostra, intrecciando racconto autobiografico e riflessione sulla letteratura, come salman rushdie e zora neale hurston, david grossman e margaret atwood, e altri ancora, l`abbiano accompagnata nei momenti piu` difficili, come veri e propri talismani. e le abbiano dischiuso, con la loro multivocalita`, inattese prospettive: insegnandole per esempio a dubitare della soffocante dicotomia tra aggressore e vittima; a vedere nell`odio e nella rabbia, in apparenza capaci di conferire identita`, una fuga dal dolore - a comprendere che le grandi opere letterarie sono davvero pericolose, giacche` smascherano ogni impulso tirannico, fuori e dentro di noi. sicche` leggerle pericolosamente significa accogliere l`irrequietezza e il desiderio di conoscenza di cui ci fanno dono. |