scrive savinio in procinto di pubblicare questi souvenirs. ma e` pessimismo del poi, di chi guarda con amarezza a quanto e` scomparso, travolto dalla bufera bellica. a rileggerli oggi, infatti, quel che colpisce in questi reportage parigini e` semmai l`insolente ironia, lo humour acuminato con cui savinio osserva parigi - che, incapace di rassegnarsi, continua a credere che al di la` della sua cinta daziaria gli uomini, , combattono ancora le fiere - e i suoi vecchi e nuovi de`i. fatta eccezione per apollinaire, , e per georges simenon, un , l`indomabile impertinenza di savinio non risparmia nulla e nessuno: max jacob e colette, jean cocteau e rene` clair, l`ope`ra e i salons d`automne. e tantomeno i surrealisti, il cui carattere dominante e` - non gia` l`intelligenza satanica. ma colpiscono soprattutto, e incantano, il talento digressivo, l`erudizione nonchalante, e una scrittura insieme classica e aspramente inventiva, che disegna uomini e paesaggi con visionaria precisione: come nella splendida descrizione della baia del mont-saint-michel, dove il mare . con una nota di eugenia maria rossi. |