il motore potente e implacabile della societa` contemporanea e` il principio di prestazione. oggi l`inazione, la contemplazione, l`ascolto sono considerati forme passive, debolezze, carenze: non sembrano avere alcun valore in un sistema che concepisce la vita esclusivamente in termini di lavoro e produzione. eppure, secondo byung-chul han l`inazione e` una delle attitudini piu` preziose dell`esistenza: nella contemplazione, infatti, l`essere umano vive davvero - al di la` della mera sopravvivenza, in cui ogni agire e` mosso da stimoli e mirato all`appagamento dei propri bisogni, alla risoluzione di problemi determinati, al raggiungimento di obiettivi spesso eterodiretti. solo il silenzio permette di tendere l`orecchio al mondo, e solo l`ascolto puo` condurre all`esperienza vera, alla comprensione profonda dell`essere. l`inazione, dunque, non e` ne` negazione ne` semplice assenza d`azione, ma va intesa come cio` che "da` forma all`ambito dell`humanum", rendendo genuinamente umano l`agire. in questo libro lucido e ispirato han celebra le infinite potenzialita`, l`incanto e la ricchezza del non agire e, in uno stimolante confronto con vita activa di hannah arendt, progetta un nuovo modo di vivere: la vita contemplativa che la natura e la nostra societa` sull`orlo del collasso oggi chiedono a gran voce. perche` "il futuro dell`umanita`", scrive il filosofo, "non dipende dal potere di chi agisce, bensi` dal rilancio della capacita` contemplativa". |