l`avventura resta una delle categorie irrinunciabili del romanzo, quella che meglio appaga la nostalgia di grandi spazi, la sete di liberta`, il sogno di un`esistenza piena. e forse ci emoziona ancora di piu` quando il protagonista non e` un personaggio inventato, ma un uomo realmente esistito, uno di quei grandi navigatori vissuti alle soglie della modernita`, uno di quegli irrequieti esploratori che hanno contribuito a ridisegnare le mappe del mondo. jens munk e` di questa razza. danese, contemporaneo di shakespeare e cervantes, e` arrivato a solcare tutti i mari: mozzo, mercante, cacciatore di balene, capitano della marina reale; ha vinto battaglie, catturato pirati, guidato spedizioni alla ricerca del passaggio a nord-est e poi di quello a nord-ovest per raggiungere la cina attraverso l`artico. grande conoscitore dell`arte della navigazione, e` ben armato contro la crudelta` del mare ma lo e` meno contro quella umana che regna in terra. riesce a sfuggire al labirinto di ghiacci della baia di hudson, ma non all`invidia e all`umiliazione, al sopruso e all`ingiustizia, alla vendetta e alla prigione. con romanzi-biografie basati su documenti e fatti reali, hansen da` alle vite di grandi sconfitti che la storia ha relegato a qualche nota a pie` di pagina uno spessore epico che le rende emblematiche del destino umano. jens munk non e` un anarchico ribelle, non e` un pirata, non e` un achab perso nella sua sfida infernale, e` un uomo che lotta per veder riconosciuto il suo posto nella societa`, un sognatore che sa che il sogno e` come il mare, copre i tre quarti del mondo ed e` composto di una soluzione simile alle lacrime umane. |