alda merini: . cosi` la descrive maria grazia calandrone nell`affrontare i chiaroscuri di una protagonista anomala del suo tempo, insieme straripante e involontaria. l`esistenza di alda e` composta come un mosaico di tanti tasselli, raramente armonici fra loro, spesso pervasi dallo scintillio della predestinazione. la madre bellissima e il padre che le insegna a scrivere prima di mandarla a scuola. la guerra, e gli amori che sono come guerre, e il matrimonio che e` anche un modo per mettersi al riparo, di porre la realta` quotidiana di una moglie e madre come argine al potere dirompente dell`ispirazione. la realta` sbagliata e violenta, pero` libera, del manicomio dove affrontera` ben ventiquattro ricoveri. le quattro figlie: ripetutamente perdute, date in affido mentre lei lotta con i suoi demoni e con le istituzioni. e l`epopea di un successo letterario, quello di una poetessa : la prima nei salotti letterari milanesi del dopoguerra, e la seconda negli anni novanta, con la consacrazione anche commerciale e la tossica ribalta mediatica. leggerezza e intensita`, sofferenza e passione, la capacita` di leggere il presente e le persone, senza autoindulgenza ne` sentimentalismi: per tutto questo, alda merini e` stata grande. la sua storia, ricostruita con acume e originalita`, gronda verita` da ascoltare e vita da godere. a partire dalla lezione della transustanziazione piu` necessaria: quella del dolore in amore. |