avete mai pensato che magari pandora non ha aperto di proposito lo scrigno con i mali del mondo, ma e` semplicemente inciampata su un vaso senza coperchio? vi e` mai venuto in mente che medea, come un`antica beyonce`, forse non ha compiuto un gesto estremo per il puro piacere di fare del male, ma piuttosto per vendicarsi dell`uomo che per primo l`aveva ferita? e questo non vale solo per loro, ma anche per giocasta, elena, medusa e clitennestra, e poi ancora euridice, le amazzoni, fedra e penelope: ormai ci sembra di sapere tutto su queste donne, nascoste tra le pagine dei tragediografi greci e fatte rivivere da pittori e registi in originali adattamenti contemporanei. eppure, a prescindere dalle epoche, gli aggettivi usati per descriverle sono sempre gli stessi: malvagie, mostruose, traditrici. in queste pagine, la classicista natalie haynes ribalta finalmente la prospettiva, presentandoci figure escluse e taciute (o forse silenziate), ma anche ingegnose e sfaccettate. scardinando i pregiudizi e donando nuova linfa alla mitologia, l`autrice mette in primo piano le donne non per giustificarle o assolverle, ma per comprenderne le sfumature: con una scrittura acuta e tagliente, haynes fa risuonare la loro voce autentica, delineando protagoniste affascinanti e complesse. perche` se i miti sono davvero lo specchio di noi stessi, allora non e` possibile rifiutarsi di ascoltare anche l`altra versione di queste storie, l`altro lato dello specchio. |