livia cattura il vento: a correre e` la piu` veloce, almeno fino al giorno in cui cade. ha una famiglia allegra, una migliore amica, due occhi bellissimi, e tutti - proprio tutti - i desideri della sua eta`. ma nel suo sguardo esiste un angolo cieco, un buio che la sera puo` diventare impenetrabile: piccole come spilli, le cose spariscono all`improvviso. allora non le rimane che giocare d`anticipo, e prendersi tutto quello che puo`. certo, ci vuole un po` di incoscienza (e molta attenzione) per imparare a vivere senza guardare. ma possiamo sempre scegliere di non arrenderci, da adolescenti come da adulti. un romanzo d`esordio trascinante, commovente, acceso a ogni pagina da una forza profonda e viva. la nostra vita e` costellata di linee d`ombra. alcune le superiamo quasi senza accorgercene, altre invece rimangono li` per sempre, invalicabili, a ricordarci che abbiamo paura. e se c`e` un`eta` in cui la paura spinge piu` forte, piena di desiderio, rivoluzioni e soglie da attraversare, e` l`adolescenza. questo vale anche per livia, che vuole arrivare prima alle gare di atletica, occupare il liceo, andare alle feste, uscire con i ragazzi piu` grandi: insomma, vuole essere identica alle sue coetanee, e soprattutto vuole essere vista. ma la sera, quando ogni cosa sprofonda nel buio, a non vedere piu` niente e` lei. se crescere significa imparare ad accettare i propri punti deboli, la partita per livia e` un po` piu` dura che per gli altri. per prepararla a cio` che le succedera` - a cio` che le sta gia` succedendo - suo padre ha un`idea coraggiosa: ci sara` pure qualcuno che possa mostrarle i passi di questa danza nuova. emilio e` il tutor del centro che l`accoglie, e a un`occhiata distratta sembra vederci benissimo. sara` lui a insegnarle a vivere senza guardare. facendole capire che ogni ora e` preziosa, la aiuta a muoversi in quel buio e ad ascoltare i suoni, ma soprattutto le scrolla di dosso la paura. insieme a livia scopriamo che da qualche parte c`e` sempre un pun |