dal giorno in cui, sessant`anni fa, piovve terra sulla terra, e terra nell`acqua, e terra su duemila anime morte, di cui quattrocentottantasette bambini, a erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una poverta` aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell`oggi. la voce narrante di questo romanzo lirico, struggente, ferocemente intimo, conduce il lettore in un continuo andare e venire su e giu` nel tempo: il vecchio ricorda e racconta il suo mondo com`era, prima che la cieca avidita` dell`uomo lo distruggesse, e insieme racconta la sua vita, l`infanzia e la prima adolescenza, la spensieratezza di tre fratelli che si alterna alla incomprensibile violenza della vita famigliare, e che si deve misurare con il tormento di una comunita` stravolta dal dolore. e poi la maturita` e la vecchiaia, il presente, che porta su di se` il peso di una vita intera: e il simbolo di tutto questo sono le altalene del paese, che il narratore ricorda nel loro oscillare gioioso tra le grida felici dei bambini, e che vede oggi ferme, vuote, arrugginite. un racconto poetico e sentitissimo, in cui corona lascia libero il flusso dei ricordi e si concede ai suoi lettori con assoluta e generosa sincerita`. i suoi luoghi, erto, la diga, la montagna, cosi` come le persone della sua vita, vengono filtrati dal tempo passato, e forse perduto, in un romanzo-monologo dove la profondita` e il fascino del racconto sono impreziositi da una voce narrante sempre piu` risolta e convincente. |