ricciotti chiusoli ha fatto la guerra e ne e` uscito vivo. suo fratello candido e` morto mentre collaborava con la resistenza, i suoi zii hanno dovuto espatriare perche` ebrei, il suo migliore amico, il padre che non ha avuto, era il podesta` fascista di bologna, leandro arpinati, ed e` stato giustiziato. ma la vita si sconta vivendo e ricciotti, per il quale la gioia e` il sentimento della realta`, venduta l`azienda agricola di famiglia allo zio ebreo rientrato in patria, decide di seguire una vecchia passione per i motori e apre la prima rivendita di alfa romeo in emilia-romagna. l`uomo e` capace, allegro, ha i contatti, e a casa e` felice: ha una moglie, tre figli, e il cibo non manca. cosi`, nei primi anni cinquanta, la concessionaria chiusoli diventa il centro di un mondo - il nostro - in piena espansione economica. quando la borghesia comincia a strutturarsi aumentano il consumo di carta, perche` i figli vengono mandati a studiare, il consumo di carne rossa - che in emilia-romagna non ha mai fatto difetto - e i costi per le infrastrutture. la modernita` e la velocita` portano a case comode e palazzi, portano a ferrovie e strade. e dopo aver fatto le strade, ci vogliono le macchine per percorrerle. magari una per ogni famiglia. in questo romanzo, marcello do`mini narra le avventure della famiglia chiusoli attraverso il boom che da` il titolo al romanzo, dagli anni cinquanta agli anni settanta, mettendo in risalto l`avventura e le contraddizioni che risiedono in ciascun uomo e in ciascuna famiglia: il fascismo mai processato, l`industria mai diventata davvero cultura, la volonta` di costruire un mondo nuovo accompagnata alla nostalgia di quello vecchio. |