rosa luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome e` un gesto rivoluzionario. in un`epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere i canali labirintici dei social, l`uso delle parole puo` produrre trasformazioni drastiche della realta`. attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. percio` le parole devono tornare a aderire alle cose. manomissione, certo, significa danneggiamento. ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. questo libro si misura con tale ambivalenza: del nostro linguaggio indica le deformazioni, ma anche la possibilita` delle parole di ritrovare il loro significato autentico. e la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. la manomissione delle parole era apparso nella sua prima edizione undici anni fa. era un`altra epoca e, allo stesso tempo, era l`inizio di questa epoca. il linguaggio era quello dell`ascesa di berlusconi, che e` divenuta la premessa di nuove manomissioni. percio` il testo e` stato storicizzato e aggiornato, con le nuove torsioni della lingua prodotte dall`avanzata populista. sono sei i pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, popolo. a partire da queste parole chiave gianrico carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. in un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell`etica e nella politica, da aristotele a bob marley, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi. le parole, nel loro uso pubblico e privato, sono spesso sfigurate, a volte in modo doloso, altre volte per inconsapevolezza. un libro politico che segnala le ferite del nostro linguaggio, ma indica anche le strade possibili della |