ferito a morte con tre colpi di rivoltella, pablo si ritrova all`improvviso in una dimensione metafisica, un luogo dove gli uomini, dopo la fine, convergono. lo stupore e` enorme, ma presto il protagonista intuisce di non essere affatto solo. un numero infinito di persone lo circonda: sono vissute in aree diverse del mondo, hanno avuto culture e religioni proprie e, ovviamente, hanno lasciato la vita in vari modi. sembra che in molti, attraversando una vasta pianura e raccontando la propria storia umana, siano spinti da una forza suprema verso un unico luogo. presto pablo scopre la verita`. non solo e` diretto, insieme agli altri, verso un tribunale presieduto da un`autorita` ultraterrena, ma in quel tribunale sta per celebrarsi un processo all`umanita`, incarnata dal primo uomo, adamo, l`imputato per antonomasia. pablo e` smarrito, ma un`ulteriore notizia lo sconvolge del tutto. non assistera` in silenzio al processo, dal momento che dovra` prendervi parte come difensore dell`imputato e, in fondo, come difensore di se stesso e di tutta la stirpe umana. il rito ha inizio. il peccato, prova a suggerire pablo nella sua arringa, non e` una scelta dell`uomo, e` l`essenza stessa della vita: benche` ognuno, a partire da adamo, ambisca a un ritorno nell`eden, il luogo dove gli opposti convergono e il dolore e` sconosciuto, la sua stessa natura allontana l`uomo dalla perfezione e lo condanna alla sete, alla fame, al sonno e a ogni bisogno mediocre, nella prigione del tempo. il processo e` complesso e la sentenza finale spaventa tutti. che sorte attende adamo e, con lui, pablo e ogni uomo? che cosa ci aspetta dopo il giudizio universale? |