fin dalle prime battute, questo libro di jorie graham coinvolge il lettore e lo stupisce per l`energia incalzante, per la scrittura ansiosa, che si realizza in un incontenibile fluire di pensieri e immagini. tra incedere narrativo ad ampio respiro (ma con frequenti fenditure interne) e una sorta di monologo interiore, l`autrice esplora, partendo dai dati della memoria e dalla sua reale esperienza, la molteplicita` dell`esistente, le innumerevoli presenze che popolano il mondo, nella loro dimensione temporale, nella meraviglia e nel mistero dell`unica vita loro concessa. jorie graham parte da spunti aneddotici, da paesaggi, introduce personaggi di varia natura catturati dalla sua acutezza di osservatrice, come il falco silenzioso, il tronco morto, la talpa, il violinista, l`uomo che lavora, tutti coinvolti nell`immenso esserci eppure sempre in bilico sul nulla e "la sua splenderne vacuita`". ne scaturisce una poesia carica di tensione, scandita in ritmi aperti e molto vari, dall`orizzontalita` della prosa all`impennarsi improvviso del canto, dentro una complessita` magmatica dove figure e apparizioni danzano sulla pagina. una poesia - qui proposta nella versione italiana di antonella francini, che con l`autrice ha lavorato fianco a fianco - che e` un`alta avventura intellettuale il cui passo continuamente si inerpica fino al poemetto finale ispirato da una visita alla cattedrale di san patrizio a armagh. |