lexington, kentucky, 1850. il primo giaciglio che jarret ricordi e` in una scuderia. sua madre dormiva nella villa in cui faceva da balia al figlio del padrone. sul suo letto di paglia tra due castroni, jarret impara cosi presto a comprendere i versi dei cavalli, il loro umore, le simpatie, i loro timori. la prima cosa che apprende e` che i cavalli vivono nella paura, e che basta sapere questo per capire come trattarli. quando sua madre si ammala e muore, jarret ha soltanto tre anni, inerme come un puledro senza piu una giumenta a proteggerlo. valente addestratore di cavalli, harry, il padre, spende ogni risparmio per fare quello che ogni nero del kentucky nella meta` dell`ottocento sogna di fare: riscattarsi dalla schiavitu. non potendo, pero`, liberare il figlio, chiede al suo datore di lavoro, il dottor warfield, ricco signore animato da irrefrenabile passione per i cavalli, fondatore, tra gli altri, dell`ippodromo di lexington, di comprare jarret. un giorno, nelle scuderie di warfield, viene alla luce un magnifico puledro baio con una stella bianca e una chiazza sul muso e tutti e quattro i piedi bianchi. warfield lo cede a harry in cambio del compenso di un anno. affidato alle cure di jarret, con il nome di lexington il cavallo non tarda ad affermarsi come un campione. sbaraglia gli avversari nelle corse nazionali di galoppo e viene celebrato come il primo, grande purosangue d`america. indossando sempre, tuttavia, i colori di scuderie diverse, poiche` nell`america schiavista per legge un uomo dalla pelle nera non puo` possedere un cavallo. occorrera` aspettare piu di un secolo perche` la storia e il ruolo dei black horsemen nella creazione di una delle piu note leggende americane vengano pienamente alla luce, grazie a una gallerista che si imbatte in un quadro che raffigura lexington e all`accidentale ritrovamento ai giorni nostri del suo scheletro in una soffitta. |