l`inglese george orwell, intellettuale antifascista per antonomasia, uno degli scrittori piu` impegnati del presente, e l`americano henry miller, esule volontario, accanito bohe`mien, pessimista convinto, edonista allergico a ogni genere di militanza. nonostante il reciproco rispetto, due visioni del mondo agli antipodi, le loro. eppure, nel suo celebre saggio del 1940, orwell riconosce agli artisti il diritto di trovare rifugio , quello spazio buio e imbottito che, separando lo scrittore dal mondo esterno, gli consente di mantenere un atteggiamento di distacco e indifferenza, benefico per la creazione. a partire da quello scritto, ian mcewan affronta il tema della responsabilita` dello scrittore, eternamente in tensione tra obbligo costante e liberta` divina, e ci conduce a un bivio ineludibile nei nostri tempi inquieti, quello fra impegno politico e integrita` estetica. |