che mondo sarebbe senza mostri? meno pauroso, forse, ma certo meno ricco e persino meno bello: perche` un mostro non e` per forza una manifestazione del brutto ma puo` essere inquietante, perturbante, persino ammaliante (pensiamo alle sirene). proprio per questo e` cosi` capace di atterrirci e insieme sedurci: perche` esprime le nostre paure piu` profonde, ma anche le nostre fantasie piu` sfrenate. ciclopi e chimere, basilischi e draghi, demoni giapponesi e animali a piu` teste: il catalogo e` lungo. licia troisi si immerge con coraggio in questo universo multiforme e tra esseri mitologici e ibridi, tra leggende metropolitane e fenomeni virali, tra citazioni pop e scoperte dell`antropologia, costruisce una sua personale , una sorta di tassonomia delle creature immaginarie che abitano le nostre culture e la nostra mente. ci racconta come sono nate e perche`, a quali bisogni rispondano, in quali modi queste proiezioni dell`immaginazione ci aiutino a vivere nel mondo reale. i mostri, infatti, sono con noi da sempre proprio perche` parlano di noi e sanno dirci, a volte, piu` di cio` che vorremmo sapere. come in uno specchio, ci mettono di fronte a cio` che consideriamo bello o brutto, ordinario o spaventoso, buono o cattivo, a cio` che siamo e a cio` che temiamo. si muovono sulle nostre gambe per raggiungere i nostri limiti. e, forse, per aiutarci a superarli. |