di stare a bellano il venticinquenne augusto prinivelli, perito industriale, non ne puo` piu`. sogna un`altra vita, sogna la citta`. cosi` ha cercato e trovato lavoro a lecco presso la bazzi vinicio-minuterie metalliche. e non e` finita. quando l`anziana zia tripolina, con cui vive da che e` rimasto orfano, dovesse morire, vendera` il putrido caseggiato di quattro piani di cui lei e` proprietaria, mandera` al diavolo quei morti di fame che sono in affitto e tanti saluti. ma l`augusto non ha fatto i conti col destino. la mattina di mercoledi` 8 febbraio 1956, infatti, irrompe sulla scena bazzi birce. e la figlia di bazzi vinicio, il titolare dell`azienda, ed e` colpo di fulmine. corteggiamento, brevissimo; fidanzamento, un amen; nozze. e per il futuro? no, niente figli, piuttosto, il caseggiato... venderlo? alt! un momento. lo sa l`augusto cosa ne verrebbe fuori rimettendolo a posto? no? lo sa lei, la birce, imbeccata dal padre, che per certe cose ha il fiuto giusto. e poi non si puo` stare ad aspettare che la zietta muoia, perche` a dispetto di tutto e di tutti pare un tipo coriaceo. non si potrebbe invece farle mettere una firmetta su un atto di cessione? cosa sara` mai! andrebbe tutto a posto in un niente. oltretutto bisognerebbe arginarla la zietta, perche` morta la vicina ha gia` trovato una nuova affittuaria. e una giovane vedova trasferita da colico che la notte sembra lamentarsi spesso, forse avrebbe bisogno di un dottore. si`, ma di che tipo? in questo "cosa e` mai una firmetta", l`estro narrativo di andrea vitali sperimenta nuovi percorsi. l`osservazione del paesaggio umano che abita il suo mondo letterario si fa ancora piu` tagliente e impietosa. capace di strappare un sorriso a ogni piega del racconto con le sue fulminanti invenzioni, non risparmia lo scavo tra gli istinti primordiali dei suoi personaggi, fino a metterne a nudo il cinismo che li divora. |