quando, dopo la morte di cioran, furono ritrovati i trentaquattro taccuini che per quindici anni aveva riempito con le annotazioni piu` disparate, si rimase sbalorditi di fronte a quell`imponente giacimento, raccolto poi in un libro, quaderni, che leggiamo oggi come uno dei vertici della sua opera. a quel libro possiamo ora affiancare - e sara` come integrare in un mosaico numerose tessere mancanti - questa raccolta di frammenti rinvenuti nella bibliothe`que doucet di parigi. risalgono alla meta` degli anni quaranta, e sono le ultime pagine che cioran scrisse in romeno, quando gia` da sette anni si trovava a . e anche qui, tra schegge sulfuree, sentenze fulminanti, spietate dissezioni del proprio intimo, ci aggireremo nelle stanze piu` segrete di un pensiero in perpetua ebollizione - capace come sempre di trafiggere, con un colpo secco e preciso, tutto cio` che lo circonda: . |