le disuguaglianze economiche sono antiche quanto l`umanita` e i poveri, purtroppo, sono sempre esistiti. quello che e` cambiato storicamente e` il modo in cui gli ultimi sono stati considerati e trattati. questo libro tesse le fila di una secolare vicenda che parte dagli albori dell`eta` moderna, quando per la prima volta il povero perde la concezione sacrale che aveva avuto nel medioevo e diventa agli occhi dei gruppi dominanti colpevole del proprio stato. s`avvia un processo di criminalizzazione per cui accattoni, vagabondi, stranieri iniziano a essere percepiti come una minaccia. la societa` via via si trasforma sotto l`impulso di una borghesia che trionfa sulle altre classi sociali imponendo una nuova cultura e un diverso stile di vita, pretendendo il decoro delle citta` e dei comportamenti delle persone che le abitano, difendendo con ogni mezzo la proprieta` e la sicurezza. l`idea che i poveri, e piu` di recente i contadini e gli operai, siano un pericolo sociale diventa pratica di governo, si trasforma in leggi, seleziona i soggetti che devono essere sorvegliati e, nel caso, messi al bando o rinchiusi lontano dal consesso civile. e una storia che dal cinquecento arriva all`oggi, evidenziando linee di sconcertante continuita`. |