la follia non ha limiti. 21 artisti di rilievo internazionale e 15 installazioni site-specific inedite raccontano i legami tra follia e arte. la follia e` anche in noi e` il titolo di un interessante libro di eugenio borgna, uno dei massimi psichiatri italiani, per anni direttore dell`ospedale psichiatrico di novara, che, senza banalizzare l`aspetto terapeutico, farmacologico, strettamente medico della follia, invita a riflettere sulle componenti che scatenano la malattia, riconoscendo elementi comuni che affiorano nella quotidianita`, nella "normalita`" che ci circonda. nella piu` ampia accezione di "follia", non di rado sinonimo di "creativita` fantastica", l`arte si e` sempre ritrovata a proprio agio ma e` soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d`inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si e` fatto piu` intenso e consapevole. la follia, come l`arte, rifiuta gli schemi stabiliti, fugge da ogni rigido inquadramento, si ribella alle costrizioni catalogatorie; la percezione del mondo e` il primo segnale di instabilita`, il primo contatto fra realta` esterna e cervello, fra verita` fisica e creativita` poetica, fra leggi ottiche e disturbi neurologici. nel volume che accompagna l`originale esposizione romana, 21 artisti internazionali sono chiamati a partecipare a questo progetto e sono parte di questa follia, che prende forma attraverso 15 installazioni site-specific inedite in una narrazione complessa, soggettiva, obliqua; cosi` il genio e l`estro creativo si espandono come le coloratissime colate di pigmento sulle scale dell`astrattista inglese ian davenport, o modificano la percezione dello spazio, come l`ambiente di gianni colombo (1970). le diverse opere d`arte invadono con una inarrestabile potenza espressiva ogni ambiente accessibile: dai neon del cileno alfredo jaar sino all`immersione totalizzante di fallen fruit, duo formato dagli statunitensi david allen burns e austin young. |