un padre e un figlio. un confronto complicato, sempre. specie quando tuo padre sembra disapprovare tutto di te, la voglia di divertirti, l`impegno che non riesce a superare una certa soglia, i sogni che non sono supportati dalla vocazione al sacrificio. eppure i suoi racconti di giovinezza parlano di notti brave, di avventure, di amici dai soprannomi indimenticabili, godzilla, karate, america. gia`, che fine ha fatto america? se le domande sono scomode, piu` dolorose ancora sanno essere le risposte. e rimangono li`, a morire sulle labbra, salvo riemergere a ogni traguardo della vita, a ogni sguardo verso il passato, a ogni prospettiva di futuro. giulio perrone per la prima volta abbandona il genere a favore di un romanzo autobiografico, duro e commovente, che racconta il rapporto tra un padre e un figlio, dai primi agli ultimi giorni, quelli di una malattia crudele come le parole rimaste in sospeso. un rapporto fatto anche di silenzi, incomprensioni, sfide ed emulazioni, differenze e somiglianze, inevitabili e attese, e di amore. |