francois truffaut: il giovane cinefilo che, all`inizio degli anni cinquanta, inventa un nuovo modo di fare critica, scoprendo hitchcock e il cinema americano; il regista che inaugura la nouvelle vague con i quattrocento colpi; e soprattutto l`artista che sa trasformare il personale in universale, e rivolgersi a tutti gli spettatori, ma parlando a uno a uno, confidenzialmente. i suoi film, al contrario di quelli di molti suoi compagni d`avventura, restano, inattaccabili dal tempo che passa, e il vuoto che ha lasciato alla sua morte, nel 1984, e` uno dei piu` lancinanti nel cinema contemporaneo. paola malanga ci racconta un truffaut a tutto tondo, maestro di insolenza e di tenerezza, capace di amori dissennati e di odi furibondi, e allo stesso tempo ricostruisce un`intera epoca, quella dei di andre` bazin e della cine`mathe`que di henri langlois, sullo sfondo della guerra d`algeria e del maggio `68. senza rinunciare a un`analisi dettagliata film per film, chiedendosi ogni volta le ragioni di successi e flop, capolavori e mezzi fallimenti. che e` l`unico modo per rendere giustizia a un uomo che ge`rard depardieu ha descritto con queste parole: . fa bene rivedere i suoi film, fa bene ripassare la sua vita. perche` sia i film che la vita di francois truffaut ci ricordano che e` sempre possibile sottrarsi a destini decisi da altri - la societa`, gli algoritmi, il sistema del consenso, la logica del consumer - per scrivere la propria storia. la riedizione di questo libro, uscito per la prima volta nel 1996, e` rivolta non solo a chi sente la mancanza di truffaut, ma anche e soprattutto a chi non lo conosce. nella speranza che i giovani di oggi e di domani possano trovare in lui un compagno segreto per portare alla luce e far avverare anche i sogni che sembrano impossibili. o almeno prov |