"maggio" (1836) e` il poema piu` celebre e piu` celebrato, il piu` stampato e il piu` studiato nella letteratura ceca, della cui tradizione poetica e` insieme frutto, radice e linfa. vi si riflettono e rifrangono numerose suggestioni, dall`attrazione barocca per la morte e il nulla alla passione romantica per la creazione simbolica, il tutto distillato in versi affascinanti, musicali e coinvolgenti, densi e precisi. il triste epilogo della storia d`amore di jarmila e vile`m, con lei suicida e lui condannato a morte per aver assassinato il proprio padre, il seduttore della fanciulla amata, viene raccontato con brillante sensibilita` metaforica, arricchita dalla meditazione filosofica sul tema della caducita` dell`esistenza. la natura e` colta nel pieno della primavera, non conosce ne` alba ne` declino; la sua indifferenza di fronte alla sofferenza umana e` tuttavia pacata, quasi lenisce il tormento delle emozioni, non e` affatto soverchiarne, ne` trova accenti dolorosamente leopardiani: si riscatta nell`innocenza della stagione primaverile, senza conoscere declino, laddove l`uomo, invece, fragile e dissipatore, infrange le regole e la vita. |