foreste, laghi, isole, ghiaccio: il paesaggio che il popolo finlandese ha sempre avuto negli occhi non poteva che diventare lo sfondo per le sue fiabe. e la mitologia finnica, quella che anima il grande poema epico kalevala, ne ha arricchito le trame, gia` ricche in una terra alla confluenza tra folklore occidentale e folklore russo: in finlandia, una figura fiabesca universalmente nota quale la matrigna cattiva puo` spedire la figliastra a hiisi, dimora di spiriti maligni autoctoni, e autoctoni sono anche i vetehiset, le divinita` lacustri con cui deve vedersela il giovane che con il poco che ha va a cercar fortuna. in una natura numinosa, di cui sono gli sciamani a custodire i segreti, gli animali della foresta parlano, aiutano e tirano scherzi, un lupo addirittura canta in preda ai fumi dell`alcol; e la neve porta le tracce di un viavai di slitte, di sci e di navi portentose capaci di solcare anche la terra, i bracci di mare sono attraversati da ponti spuntati d`incanto e nel cielo si viaggia a dorso d`aquila o di gabbiano. tutti vagano, in queste fiabe, tutti sono in cerca di qualcosa: ilmarinen, il fabbro sempiterno, va a maritarsi, due ragazzi cercano i loro sette fratelli tramutati in cigni, lippo, partito per la caccia, ritrova casa dopo anni grazie al figlio, che dara` inizio alla storia della lapponia, e c`e` perfino chi cerca, e trova, la via che porta i finlandesi alla felicita`. nella trascrizione che ne ha fatto eero salmelainen a meta` ottocento, con il suo stile diretto, conciso e venato di ironia, queste fiabe si avvicinano alla freschezza del canto popolare e insieme, per l`immediatezza e il peculiare umorismo, anticipano la narrativa finlandese dei nostri giorni. |