arthur rimbaud e` un mito nero e eterno: passato, presente e futuro del mondo a rovescio. a diciott`anni ha trascorso una stagione all`inferno, nel baratro del proprio essere, nell`abisso dell`esistenza, dove nessuno mai ha osato tanto. in lui sono la follia e il genio del maledetto, del punk, di tutto cio` che la norma rifiutava ieri, calpesta oggi e disprezza domani; in lui si e` riconosciuta una rivoluzionaria come patti smith, che qui introduce la stagione e ne porta alla luce la forza negli anni mai sopita, mostrando quanto l`arte sia sempre stata, e sempre sara`, qualcosa che scuote dalle profondita` della terra la pace posticcia della superficie. edgardo franzosini traduce ex novo il testo, scrivendo una versione conclusiva che ci invita a cercare rimbaud non in cielo con gli occhi puntati verso l`alto, ma giu`, nel fango, dove scavando con le unghie possiamo rinvenire la gemma ardente della sua poesia. introduzione di patti smith. |