sono stati il leone, la balena, il cerbiatto, protagonisti di una recita di fine anno nella quale il canguro era scomparso e i suoi amici dovevano ritrovarlo. adesso hanno quasi trent`anni e vagano nei meandri di una vita dorata: mangiano pesce crudo e patanegra, bevono vini pregiati, fumano essenze, assumono droghe come da bambini consumavano caramelle, navigano, festeggiano, inseguono le arti, tentano la politica. hanno corpi scolpiti e vestiti costosi, sono figli di primari e giornalisti celebri, di miliardari dai patrimoni solidi e antichi o recenti e sospetti, ma sono anche gli eredi dei ribelli che hanno caratterizzato stagioni gloriose e disperate della storia: coloro che, prosperando nella pace, hanno invocato la guerra, che amando i genitori ne hanno patito le ipocrisie, smascherato le contraddizioni e sognato l`annientamento. poldo biancheri, "ciccio" tapia, guenda pech, stella marraffa, aldo: hanno tutto ma si sentono in trappola, e questa e` la loro estate, quella in cui vogliono uscire dal cerchio. e poldo la voce narrante della loro ebbrezza, della loro sfida: racconta come se vedesse tutto gia` da una distanza, registrando ogni cosa con fermezza ma senza nascondere la nostalgia per un`infanzia ancora vicina, la rabbia verso padri che si sono presi tutto non lasciando che briciole, la tenerezza per i fratelli e i coetanei capaci di farsi del male per protesta o per amore. poldo ha portato in barca con se` l`anticristo, in cui nietzsche sembra parlare di loro: "guardiamoci in viso: noi siamo iperborei... abbiamo trovato l`uscita per interi millenni di labirinto. oltre il nord, oltre il ghiaccio e la morte: la nostra vita, la nostra felicita`..." |