: cosi` ci avverte francesco guccini, in apertura del primo dei tre racconti che compongono questo libro. . e cosi`, accompagnati dalla sua voce, seguiamo gli amici protagonisti in una notte d`inverno, mentre la neve cade, fino alla prima delle locande dove trascorreranno una notte di buon cibo e molto vino, di risate e un po` d`amore; una di quelle notti in cui l`amicizia e la sazieta` aiutano a non ascoltare i presagi della vita che corre. questa prima cena ha luogo prima dell`ultima guerra nell`appennino tra bologna e pistoia, la successiva ci racconta lo stesso mondo quarant`anni dopo, l`ultima - che non e` invero una cena, bensi` un pranzo di mezza estate che si protrae fino a un grande falo` notturno - si svolge nel giorno di un`eclissi di sole. dai poveri anni trenta alla disillusa fine del novecento, passando dalle speranze dei settanta, nelle tre compagnie di amici che si avvicendano, nei loro scherzi, nelle loro sbronze, nei cibi che scelgono di mangiare ritroviamo il sapore del nostro passato e rileggiamo noi stessi con divertimento e malinconia. francesco guccini inanella tre storie che diventano una sola e da` vita a nuovi, memorabili, bizzarri eroi della sua epica del tempo perduto. |