, dice omero nell`odissea, . per quarant`anni valentino zeichen ha passeggiato pelle vie romane consapevole che i poeti non erano piu` venerati come al tempo dei greci, ma che, se fosse stato vivo, omero lo avrebbe celebrato come un grande. moravia non a caso l`aveva riconosciuto come e altri nel tempo hanno definito questa figura di poeta sui generis (ferroni), (pagliarani). un neoclassico beffardo, un dandy, un fla`neur, un neo liberty, un hidalgo. oltre che grande poeta, zeichen e` stato un personaggio la cui vita e le cui opere sono gia` diventate leggenda insieme ai suoi sandali francescani e alla baracca dietro piazza del popolo in cui, da austro-ungarico trasferitosi a roma, ha vissuto nello , come ha avuto modo di scrivere valerio magrelli. non e` vero quello che spesso hanno sostenuto i critici, e cioe` che la "ragione" fosse unicamente al centro dei suoi componimenti. al contrario. valentino zeichen ha messo subito a nudo il "cuore" in una delle sue prime poesie: |