canale mussolini e` l`asse portante su cui si regge la bonifica delle paludi pontine. i suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l`acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del duce e punteggiata di citta` appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal nord. tra queste migliaia di coloni ci sono i peruzzi. a farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio pericle. con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. e poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. il vanitoso adelchi, piu` adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. iseo e temistocle, treves e turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. e una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. e poi c`e` lei, l`armida, la moglie di pericle, la piu` bella, andata in sposa al piu` valoroso. la piu` generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il piu` tragico degli amori. e paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l`eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpira` i peruzzi e li travolgera`. |