"la difesa di luzin" e` la storia di un conflitto insanabile tra genio e normalita`, volonta` e predestinazione, ragionevole esistere quotidiano e leggi del fato, geloso delle prerogative che gli competono. ed e` anche - lo rivela gia` il titolo, che allude a un`immaginaria mossa inventata dal protagonista - una storia di scacchi. una storia costruita con sottile, deliberata ironia, come una lunga partita giocata contro la vita, che si dipana lungo l`arco di vent`anni tra una luminosa pietroburgo imperiale, localita` termali tedesche e la berlino degli anni trenta, con i suoi ricchi emigranti russi. al centro del romanzo, la figura del giovane luzin: inerme di fronte agli altri, consegue attraverso il suo genio per gli scacchi un misterioso, insondabile potere che lo sospinge molto al di la` del mondo ordinario. ma l`ascesa e la caduta di luzin- da bambino svagato e geniale a campione perdente e suicida - sono anche l`occasione per delineare in controluce, con raffinata sequenza di mosse, tra arrocchi, stalli, prese e abbandoni, una tessitura narrativa in cui dominano l`ironia che investe l`illusorieta` delle scelte libere e virtuose, contrastate dal disegno del caso, e l`intuizione di una dimensione futura, al di la` dell`umano. il paradosso del libro e` che l`algido nitore degli scacchi converge con un alto pathos, come indico` lo stesso nabokov: |