gemma, la donna di cui dante non scrisse mai. che tempra deve aver avuto, questa fiorentina che nessuno ricorda? sposa, per amore, un uomo sconsigliabile: non ricco, privo di potere politico e per di piu` poeta. non si lascia sgomentare quando lui si trova sul fronte sbagliato, in una firenze in cui la lotta aspra tra fazioni distrugge vite e patrimoni. ne affronta il lungo esilio diventando una a trent`anni: dapprima deve gestire le difficolta` economiche, quattro figli che crescono, l`ostilita` politica che monta intorno alla famiglia del alighieri; poi si vede confiscare tutti i beni e deve fuggire, incinta, dalla citta` per rifugiarsi con i ragazzi in una malsana palude. e a ogni svolta del destino le si para davanti suo cugino corso donati, il barone bello come un san michele, violento e seduttore ma anche protettivo e leale, che lei respinge ma da cui in realta` e` attratta. e la rivale, l`angelicata beatrice? non e` un suo problema. perche` e` lei, sempre accanto a dante, forte nella sventura e artefice delle sue fortune, la vera musa della sua vita. una moglie lo sa benissimo. e solo la storia che lo ha dimenticato. in un trecento feroce e splendido di castelli, duelli e fazioni, di fede e scomuniche, gemma e` carne, sangue, intelligenza e passione. ed e` solo un errore del destino se dante e` diventato immortale e lei invisibile. con questo romanzo marina marazza le restituisce una storia personale ricca di vicissitudini e la riporta alla vita nella dimensione che e` sua: quella delle grandi eroine e delle grandi donne. |