ha ancora senso oggi parlare di palestina e israele usando espressioni come "processo di pace", "soluzione a due stati", "partizione"? ha senso continuare con un vuoto dibattito politico, facendo il gioco dei sionisti e mantenendo lo status quo? le tesi di noam chomsky e ilan pappe` raccolte in questo volume ruotano attorno all`idea che i tempi siano maturi per un cambio di rotta. indugiare sulla questione israelo-palestinese significa condannare all`oblio un`intera popolazione, percio`, secondo i due autori, bisogna denunciare la natura di paese colonizzatore di israele, spingere la comunita` internazionale a prendere una posizione ferma contro le sue politiche d`occupazione e, soprattutto, ragionare in funzione di un unico stato multietnico, dove palestinesi e israeliani possano convivere nel rispetto reciproco dei diritti umani. si tratta di un nuovo approccio, i cui cardini scaturiscono innanzitutto dalla necessita` di superare l`ipocrisia del lessico israeliano; non piu` "processo di pace", dunque, ma "decolonizzazione" e "cambio di regime". come scrive pappe, c`e` bisogno di "un nuovo discorso che analizzi la realta` invece di ignorarla", percio` "se si vuole superare la paralisi concettuale impostaci dalla soluzione a due stati, chiunque sia nelle condizioni di farlo - a qualsiasi livello - dovrebbe proporre una struttura politica, ideologica, costituzionale e socioeconomica che valga per tutti gli abitanti della palestina, non solo dello stato di israele". |