cinquanta parole per interrogarsi: dalle piu` disarmanti, come grazie o vergogna, alle piu` coraggiose, come trasgressione, scabroso, fino ad arrivare alle fondamentali - lavoro, cuore, paura, vita e morte. cinquanta parole che portano con se` cinquanta piccole storie di disaffezione quotidiana all`indifferenza, perche` la rivoluzione gentile puo` partire soltanto da parole dannose al conflitto. perche` una parola puo` ferire, ma puo` anche salvare. usare le parole oggi, impiegare tempo per farle risuonare, significa non avere perso la speranza. per saverio tommasi "portarsi dietro delle parole nelle tasche dei pantaloni, nel taschino della camicia, della giacca, infilate nella punta delle scarpe, dentro i calzini e finanche nelle mutande significa avere l`ardire di cercare una soluzione nonostante tutto e senza il preconcetto del luogo piu` adatto a impiegarle. significa mantenere la sfacciataggine di pensare che non tutto e` perduto". e farlo, aggiunge, non solo e` divertente, ma e` l`occasione per scoprire e per scoprirci. "procuratevi una lampara", ci invita l`autore, "per cercare le vostre parole preferite in mezzo alle altre. procuratevi uno scalpello e un bedano per i tagli piu` profondi. un vocabolario per calmare la vostra fame. non siate timidi e tiratele fuori, le parole, non siate tirchi e datele come conforto, condividetele come dialogo". delle parole e delle storie e` sempre stato innamorato, saverio tommasi, e ha iniziato presto a usarle per capirsi e per capire. fino a farle diventare lo strumento della sua professione: oggi e` uno dei giornalisti piu` seguiti in italia. |