antonella anedda e` uno di quei poeti che sa coniugare - cosa rara - i caratteri della poesia piu` densamente espressiva con le ragioni di quella piu` raffinata e analitica. gia` stabilmente accolta nel canone letterario dei nostri giorni, dalla sua prima raccolta di versi, "residenze invernali" del 1992, all`ultima, "historiae" del 2019, l`autrice ha mantenuto intatta la propria vocazione originaria, in un tragitto che ha visto affilarsi sempre piu` gli strumenti e le tecniche di una poesia originale, intensa, spesso sorprendente. in questo suo nuovo libro, dove la densita` della lingua poetica e` magistralmente cucita nella stoffa della prosa, anedda parla di luoghi, dalla foresta pietrificata di lesbos al monte toc, di isole e di mari, usuali e allo stesso tempo straordinari. ma sullo sfondo di "geografie", dietro i luoghi che evoca, c`e` la riflessione sul significato profondo dei mutamenti, siano questi biologici o geologici, politici o climatici. |