l`america profonda, bianca, povera, razzista, che il mondo ha visto balenare nell`assalto al parlamento di washington, viene rappresentata, in questo romanzo, nei suoi anni, per cosi` dire, di formazione. lo storico alessandro barbero torna indietro nel tempo per riportare alla luce un episodio atroce e simbolico, attraverso la voce di un vecchio uomo dell`alabama. guerra di secessione americana. un reduce, sudista, uno sconfitto dalla vita e dalla guerra. la studentessa di un college lo stimola a ricordare. lui non si lascia pregare, ma divaga, tergiversa, non arriva al punto, e senza volerlo accresce la curiosita` sull`episodio di sangue perche` preferisce riportare, nel linguaggio figurato del suo ambiente, le premesse nelle esistenze della gente che l`hanno reso possibile e lo spiegano. una miriade di storie e personaggi intorno a quella guerra che causo` piu` morti americani di tutte le guerre. un pennello semplice, feroce e nostalgico dipinge tutta la societa` che i confederati volevano anacronisticamente conservare. fondata inseparabilmente sullo schiavismo, un tipo di rapporto di sottomissione che modella tutto il resto. di cui tutto trasuda. ozioso e stanco, innamorato di sagome alla mark twain sulle rive del grande fiume, il reduce rende l`immagine di un organismo sociale complesso, non privo di un comunitarismo rassicurante ma che reagisce in modo violento alla diversita`; una gerarchia paternalistica che produce un senso di giustizia impotente, istintivo e frustrato; l`influenza invadente di piccole chiese identitarie e fondamentaliste che comandano intolleranze elementari; la diffidenza verso la riflessione, l`indifferenza di fronte alla violenza; un erotismo del tutto corporale. cosi` come una favola elaborata, alabama porta alle divisioni dell`oggi, nella maniera di alessandro barbero che sa dare alla storia l`andamento di un romanzo e alle narrazioni la precisione della conoscenza. |