georges simenon ha sempre affermato che tra le inchieste di maigret e i romanzi cosiddetti c`era una netta differenza: se le prime le scriveva fischiettando, per rilassarsi, i secondi gli costavano una gran fatica, fisica e mentale. allo stesso modo, se le inchieste dell`agenzia o e quelle del dottor jean (composte alla fine degli anni trenta) ci hanno fatto scoprire un simenon leggero, ironico, persino gioviale, i racconti degli anni quaranta e cinquanta sono paragonabili, per argomenti e atmosfere, ai romanzi duri. il denaro, per esempio (che anche nella vita di simenon ha sempre avuto un ruolo perlomeno ambiguo), e` un nodo centrale di parecchi di quelli riuniti in questo volume: come strumento per sottrarsi alla grettezza della vita quotidiana, o come invalicabile frontiera tra le classi sociali. analogamente, incontriamo qui alcune figure femminili che potremmo definire archetipiche: la madre castratrice e tirannica, la moglie bisbetica e lamentosa, la prostituta accogliente. scritti in vandea nel 1940, questi dieci racconti sono apparsi tra la fine di quell`anno e i primi mesi del seguente sul settimanale < gringoire > (tranne uno, les cent mille francs de < p`tite madame >, uscito sulla rivista femminile < notre coeur >). |