sul finire del 1967 giorgio scerbanenco pubblico` sette racconti, ispirati a ognuno dei vizi capitali. ebbero un tale successo che l`anno dopo lo scrittore fu quasi costretto a dedicarne altrettanti a ciascuna virtu`. le pulsioni piu` istintive delle persone, le loro luci e ombre, si rivelano una tentazione irresistibile per la sua penna noir da indagatore dell`anima. scerbanenco osserva l`italia bigotta che esce dal dopoguerra guardando le minigonne e ascoltando i beatles, e tratta con la stessa grazia letteraria giusti e peccatori, amanti feriti, star del cinema, soldati innamorati, mogli "illibate e chic". tra lussuria, coraggio, superbia, speranza e ira, il paradiso e l`inferno non sono mai stati cosi` vicini come in queste pagine, dove il crimine non si combatte nelle aule di tribunale ma nel segreto delle nostre azioni. |