helene, una giovane restauratrice di libri tedesca, atterra a erevan per restaurare antichi manoscritti e imparare le tecniche della legatoria armena. le viene affidato un evangeliario del diciottesimo secolo, passato di mano in mano fino ad arrivare, nel 1915, a una famiglia sulla costa del mar nero. gli ultimi proprietari sono stati anahid e hrant, e quel libro e` l`unica cosa che rimane ai due fratelli in fuga dal genocidio armeno. helene, un secolo dopo, lavora minuziosamente al complicato restauro con bisturi, ago e filo; il processo e` completato da procedimenti quasi alchemici di estrazione del colore. sul bordo di una pagina trova una scritta scarabocchiata: hrant non vuole svegliarsi. incuriosita, approfondisce gli enigmi del vecchio libro nell`armenia di oggi, ritrovandosi immersa ed emotivamente coinvolta in una storia di esilio, perdita e dolore, che si ripercuote tuttora, generazioni piu` tardi. cosi` decide di partire per un viaggio verso la costa del mar nero, fino all`altra parte dell`ararat, per arrivare in fondo alla realta`. un romanzo con due finali, uno tragico e uno positivo, divisi equamente tra realta` e finzione. katerina poladjan riflette sull`enorme tragedia del genocidio armeno con un linguaggio poetico e spigoloso, ricordando come ogni libro sia una "patria portatile", qualcosa da proteggere e difendere. |