giovanni e` un uomo affascinante, generoso e fallito. candi e` una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l`alcol e con l`amore. e bianca? e la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un`aria densa di conflitti e di un`inspiegabile ostilita` materna. fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. bianca attraversa cosi` i suoi primi vent`anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell`adolescenza. negli anni novanta, infatti, l`eroina arriva in citta` come un flagello e bianca sfiora l`autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l`alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. perche`, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? e un desiderio di annullarsi che in realta` viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: e` cominciata nel sonderbau, il bordello del campo di concentramento di buchenwald. con una penna vibrante, intinta nella storia del novecento e affilata da una profonda sensibilita` per le umane lacerazioni e debolezze, marilu` oliva disegna una vicenda incalzante che e` anche una riflessione su quello che le famiglie non dicono, sulle ferite non rimarginate che si riaprono, implacabili, attraverso le generazioni. un romanzo che da` voce al rimosso di un secolo. |