un`isola enorme, la piu` grande del globo, con i suoi insediamenti sparsi e piccolissimi, unica dimensione sociale possibile per un`umanita` che deve fare i conti con i ghiacci del nord piu` estremo: questo il paesaggio che fa da sfondo alle storie della tradizione popolare groenlandese. i principi, le fate, le fanciulle da salvare e i regni da conquistare delle fiabe europee sono lontani un mondo intero; al centro, qui, c`e` la dura quotidianita` della sopravvivenza, filtrata attraverso strati ancestrali di miti e animismo che trasfigurano foche, narvali, beluga e trichechi - prede importanti per il sostentamento del popolo inuit - umanizzandoli, trasformandoli perfino in dimore per le anime di coloro che sanno tornare dalla morte. le due grandi figure nodali, spesso sovrapposte, sono il cacciatore, capace di sfamare la sua comunita`, e lo sciamano, che grazie a un duro apprendistato sa farsi intermediario tra l`uomo e le entita` della natura che abita. attorno a loro, spiriti ausiliari, giganti e nani di montagna, vecchie mangiatrici di polmoni umani e donne che sposano volpi e balene, tra arrampicate verso il paese dei morti in cielo, discese in un aldila` marino, visite all`uomo della luna, antichi codici da osservare, armi portentose e l`onnipresente kayak. raccolte un secolo fa dal grande esploratore e antropologo knud rasmussen e trascritte in danese, la lingua del governo centrale, le leggende groenlandesi ci consegnano intatto il millenario confronto di questo popolo dei ghiacci con una natura matrigna, fatto di paura ma anche di un ricco e originale immaginario con cui superarla. |