una conchiglia e un sasso, ricordi di famiglia che fanno riemergere dal passato due grandi storie d`amore e di vita: quella burrascosa e irrequieta del bisnonno, uomo dalle mille risorse e mille debolezze, che sposa una diciassettenne cui restera` sempre legato malgrado l`irrefrenabile tendenza alla fuga, e quella tenera e triste del padre, apprendista muratore che, venuto a reykjavik dai fiordi dell`est, trova l`amore della vita in una ragazza ribelle e sognatrice, destinata a morire troppo presto lasciandolo con un bambino di sette anni. quel bambino, oggi quarantenne, ripercorre con l`ingenuita` dell`infanzia il dolore di quei momenti, le lunghe giornate di solitudine con i suoi inseparabili soldatini, la comparsa improvvisa e sconvolgente di una donna dal ruolo inquietante di matrigna. ma riaffiorano anche i momenti quotidiani della vita del quartiere, il panettiere bo?var dagli occhi tristi, le partite a pallone, l`amicizia con pe`tur dalle mani delicate, le angherie del bullo frikki. ricreando attraverso la scrittura i meccanismi della memoria, dove il tempo si dilata e si contrae sovrapponendo immagini, pensieri, sentimenti e luoghi, jon kalman stefansson intreccia i destini di quattro generazioni di donne e uomini, vite effimere come le nuvole nei cieli d`islanda, la cui incessante ricerca di un senso - nella vita, nel bisogno di radici, nell`inesorabilita` della morte e del desiderio - e` assoluta ed eterna, come lo sono una conchiglia e un sasso: |