"non cercare di farmi passare per uno simpatico." sono parole di miles davis, inconfondibilmente sue, ed e` la regola alla quale si e` attenuto john szwed per scrivere la biografia piu` completa e documentata della leggenda che piu` di una volta ha cambiato il jazz, musicista camaleontico capace di inventare radicalmente sempre nuove direzioni - cool jazz, jazz modale, jazz-rock - e uomo tormentato, ossessionato da se stesso. timido figlio di un dentista affermato dell`illinois, miles - che fin da giovanissimo mostra una forte predisposizione per la tromba - si sposa a diciotto anni, si trasferisce a new york, frequenta la juilliard e suona nella band di charlie parker. ma miles e` determinato a non cedere alla frustrazione del confronto con la genialita` spavalda di parker: non gli basta seguire, vuole trovare il proprio stile. e l`atto di nascita del mito, che, come tutti i miti, conosce luci sfolgoranti di stelle e passaggi bui, disperati. senza venire meno alla norma che si e` dato, szwed tratteggia una vita fuori controllo, in cui la precoce resa dei conti con l`abuso di droga e alcol trascende la vicenda biografica personale per diventare una riflessione sul gorgo che ha risucchiato troppi jazzisti. allo stesso modo, le turbolente storie d`amore con juliette greco e cicely tyson rimarcano come narcisismo, voracita` sessuale e violenza abbiano il potere di distruggere intere esistenze. ma e` la musica il cuore di questo lavoro, e alla musica sempre si torna, nonostante gli scandali. |