dino insegue una farfalla gialla e nera che porta un teschio sul dorso e si addentra in un bosco nero: riesce a serrarla nel pugno ed e` allora, quando l`ha catturata e sta per destinarla alla prigionia di una piccola scatola, che la sente parlare. la farfalla si chiama atropo, appartiene alla notte e gli racconta del castello senza tempo, un luogo sinistro abitato dagli immortali, anime scampate al diluvio universale e condannate all`eternita`, che giocano un`eterna partita a dadi, unite a coppie, senza riuscire a ingannare il loro carceriere, il tempo. ma forse dino ha il potere di liberarle: come, e con quali conseguenze? gesualdo bufalino gioca con atmosfere tenebrose, addensa il suo linguaggio scabro nei modi della fiaba e compone una storia di paura e mistero, impastata di elementi tradizionali, strana e inquietante. la versione del centenario e` illustrata da lucia scuderi, artista catanese naturalmente affine alle atmosfere evocate, e introdotta da un testo di nadia terranova. |