Il nuovo album dei Pretty Things, l'ultimo in quanto Phil May ci ha lasciato poco dopo averlo finito, è un disco splandido. Un epitaffio di classe per Phil May, che ha registrato il disco con l'amico Dick Taylor, da sempre nella band. Un disco asciutto, poco strumentato, essenziale, dove rock, folk e blues vanno a braccetto, emanando una purezza ed una profondità degne degli ultimi lavori di Johnny Cash con Rick Rubin. Undici brani, presi dal repertorio classico, alcuni noti, come Can’t Be Satisfied, Come On In My Kitchen, Ain’t No Grave, Redemption Day, Love In Vain, altri decisamente meno.La voce di Phil May, sofferente, lascia il segno per forza e profondità. Taylor fa il suo lavoro con estrema bravura ed il disco è tra le cose più belle ascoltate ultimamente. Un vero canto del cigno.