fosse vissuta sei o sette secoli fa, nelle terre umbre dov`e` nata, patrizia cavalli sarebbe stata senz`altro una delle grandi mistiche di quel periodo. le sue esatte visioni verbali avrebbero narrato i misteri piu` sensibili della divinita`, e le sue estasi, i suoi terrori e le sue ebbrezze sarebbero stati registrati e trascritti con devozione dai fedeli amici intorno a lei. nei nostri tempi, invece, patrizia cavalli si e` proposta il compito, piu` arduo, di dare parola ai misteri profani di cui tutti facciamo esperienza: all`indicibile nostalgia di settembre, che ogni anno, regolarmente, ci trafigge; al pulsare frenetico della , quando insegue e controlla ogni lieve mutamento del corpo; alla felicita` che scende, come rugiada dal cielo, se una certa luce pomeridiana si mostra all`improvviso. in ogni verso, il ragionare poetico di patrizia cavalli non cerca, ma trova. il suo ardente, ostinato desiderio conoscitivo non chiede altro che arrendersi, infine, dinanzi allo stupore e all`evidenza dell`apparizione poetica. "vita meravigliosa" rappresenta una summa della poesia di patrizia cavalli, attraverso le ossessioni ricorrenti, i temi e i molteplici registri stilistici che la caratterizzano. insieme ai molti fulminei epigrammi, comici o filosofici (spesso le due cose insieme), compaiono i monologhi ipocondriaci, quasi teatrali, oltre alle tante poesie d`amore, non prive di ferocia descrittiva, e un breve poemetto, "con elsa in paradiso", dove la promessa - o la minaccia? - della vita eterna apre al poeta la possibilita` terrestre di . poco importa che il poeta dica sempre `io`: quell`io e` talmente dilatato, talmente elastico da includere nella sua lingua ogni cosa, purche` esista e viva. |