giovanni - ma preferisce essere chiamato j - ha diciotto anni e vorrebbe una vita normale. ne ha abbastanza dei continui controlli, delle visite in ospedale, dei progetti a breve termine-perche`-chissa`-quanto-tempo-gli-concedera`-ancora-la-malattia. per una volta tanto, vorrebbe lasciare da parte il dolore che si abbatte sulle sue giornate come la pioggia sulle strade di londra. per una volta tanto, non vorrebbe piu` pensare alle cose di cui ha nausea, ma a quelle di cui ha fame. anche barbara - odia quando la chiamano barbie - ha diciotto anni. e non e` mai uscita con un ragazzo. potrebbe essere la zitella piu` giovane del mondo, lo sa bene. ma sa bene anche che se hai dei sogni alti, ti ci devi dedicare con tutta te stessa - almeno questo le ripete sempre suo padre, primario nell`ospedale in cui e` in cura j. per ragioni diverse, si sentono entrambi profondamente soli. e, quel che e` peggio, entrambi sono convinti che il loro destino sia osservare immobili le vite degli altri. poi un giorno si incontrano, per caso. bevono un caffe` e un mezzo cappuccino insieme. si piacciono, eppure, alla fine, ognuno dei due va per la sua strada. una piccola crepa, pero`, seppur ancora impercettibile, inizia a formarsi nelle loro esistenze sempre uguali. quando si rivedono, mesi dopo, j e barbie non commettono lo stesso errore. questa volta decidono di rimanere. dopo tutto, quando capisci che stare con una persona ti rende la vita luminosa come l`alba, e` inevitabile volerla accanto, e provare a entrare nel suo mondo. anche se e` difficile comprenderla, visto che sembra il tuo esatto opposto. anche se e` difficile lasciare andare le vecchie abitudini, le vecchie paure. anche se tutto, il tempo soprattutto, sembra essere contro di te, di voi. ma niente, proprio niente e` impossibile per due cuori che battono emozionati per il loro primo amore. l`importante e` guardare nella stessa direzione e camminare, insieme. un giorno alla volta. |