Per molto tempo, nel suo stesso paese, Norah Lange è stata conosciuta solo come «la musa degli ultraisti» e «la donna che ha spezzato il cuore a Borges» (avendo sposato il suo antagonista letterario dell’epoca, Oliverio Girondo). Ma, come dimostra questo libro, era molto di più: la Lange possiede infatti il dono di una voce inconfondibile. Tutto comincia la notte in cui un fulmine squarcia il buio di una calle di Buenos Aires e un’adolescente intravede, nel salotto della casa di fronte alla sua, «tre ombre sottili e pensierose». Da quel momento la ragazza non smetterà più di spiare le enigmatiche presenze, ossessionata dal desiderio di appropriarsene e dal terrore di perderle, finché non riuscirà a sedersi anche lei in quel salotto, dove tornerà ogni giorno, perché tutto, accanto alle tre donne, acquista «un senso di rottura, di feroce oblio...». Inventa loro una vita, le ama e le odia, desidera vederle morte – una, in particolare, che deve aver commesso qualcosa di terribile... In questa ipnotica seduta di voyeurismo (o di spiritismo?) il lettore rimane intrappolato sin dalla prima pagina, e fino all’ultima non potrà sottrarsene. |