c`e` una , nella sezione che dirige gli affari dei servizi segreti britannici in africa, una fuga di informazioni. dentro le stanze della sezione interessata, un giorno dopo l`altro, maurice castle, il responsabile, e il suo sottoposto arthur davis sono uniti da una tiepida quotidianita` nella routine del lavoro. ogni tanto una birra al pub. il piu` giovane, davis, scalpita, vorrebbe una missione sul campo. a castle, la vita va bene cosi`, odia le scosse, ama l`anonimato anzi lo coltiva, chiede solo di potere ritornare a casa la sera, dalla moglie e dal figlio. di se` rivela poco o nulla, sistematicamente; quando qualcuno lo stuzzica sulle noie del matrimonio, replica che lui ama la sua donna e il bambino, ma alle spalle ha una carriera avventurosa. ha servito in sudafrica e da li` e` riuscito, in violazione dell`apartheid, valendosi dei neri, a portare con se` la giovane sarah, la bantu di cui e` innamorato inseguita dagli agenti del regime, e il figlio di lei sam. mentre i due agenti si punzecchiano nel torpore burocratico degli uffici di sua maesta`, i vertici dell`mi6 scatenano l`indagine sulla talpa. una caccia condotta con astuzia perversa e cinismo, perche` la posta e` piu` grande di quanto emerga, che condurra` a conseguenze atroci. e iniziera` l`impresa disperata, la solitaria e strana battaglia ideale in cui maurice castle innestera` il fattore umano. scrive enrico deaglio, nella sua nota, che graham greene ha inventato il genere della spy story, offrendo . della spy story, quindi, il fattore umano e` un prototipo, ma arriva ben al di la` del genere. immersi nella trama che avvince alla voglia di sapere come va a finire, si stagliano piu` temi. il ritratto commovente di un uomo che fa dell`amore per una donna la chiave della giustizia piu` universale; la descrizione di ambienti, luoghi e giornate che vanno dalle cacce dell`aristocrazia ai tinelli piccolo borghesi; la rappresentazione di una |